Benvenuti nell'era dell' "IO QUANTIFICATO"
Come i dispositivi wearable non sono semplici gadgets tecnologici.
Un decennio fa, l'idea di monitorare ogni passo e battito cardiaco con un dispositivo indossabile sembrava un concetto futuristico, forse addirittura eccentrico. Oggi, questa pratica è diventata una norma, siamo in tanti ad utilizzare un dispositivo indossabile che in ogni momento è in grado di fornirci dati sul nostro stato di salute.
Stiamo assistendo ad un cambiamento significativo, le persone diventano sempre di più protagoniste del proprio benessere.
Praticamente siamo entrati nell’era dell’ io quantificato.
I dispositivi indossabili, che vanno dai fitness tracker ai smartwatch, hanno dimostrato di offrire benefici tangibili. Incoraggiano gli utenti a stabilire obiettivi di salute e fitness, monitorare i loro progressi e mantenere uno stile di vita attivo. Tuttavia, gli studi indicano che l'entusiasmo iniziale degli utenti può diminuire nel tempo, sollevando domande sull'efficacia a lungo termine di questi dispositivi.
In questo contesto, l'intelligenza artificiale (IA) sta emergendo come un potente alleato. Sebbene attualmente l'IA svolga un ruolo di supporto, aiutando a interpretare i dati raccolti dai dispositivi indossabili, i ricercatori stanno esplorando applicazioni più avanzate. Un'area di particolare interesse è l'uso dell'IA per rilevare precocemente le malattie, inclusa la possibilità di identificare i sintomi del COVID-19. Nonostante la precisione dei dispositivi indossabili non sia ancora all'altezza degli standard clinici, i progressi sono promettenti.
A breve sentiremo parlare sempre più spesso di tecnologia sanitaria smart.
Un altro sviluppo entusiasmante è l'emergere degli allenatori AI per la salute. Questi sistemi potrebbero analizzare i dati sanitari raccolti dai dispositivi indossabili e fornire consigli personalizzati, superando le capacità di un allenatore umano. Tuttavia, la sfida rimane nell'adattare i modelli linguistici di grandi dimensioni, come ChatGPT, per evitare la tendenza a generare informazioni non accurate.
I benefici potenziali di questi allenatori AI sono già evidenziati da studi preliminari. I chatbot AI in ambito sanitario hanno mostrato la capacità di migliorare l'attività fisica, la qualità del sonno e le abitudini alimentari degli utenti. Nonostante ciò, gli scienziati riconoscono che c'è ancora molto da imparare per fornire consigli personalizzati sulla salute basati sull'enorme quantità di dati raccolti.
In conclusione, mentre l'io quantificato continua a guadagnare popolarità, l'integrazione dell'intelligenza artificiale con i dispositivi indossabili promette di aprire nuove frontiere nella gestione della salute personale. Sebbene ci siano sfide e limitazioni da superare, l'ottimismo regna nel campo della ricerca, con la speranza che i progressi nell'IA possano portare a miglioramenti significativi nel campo dell'allenamento della salute basato sui dati.
Sono sicuro che nel prossimo futuro assisteremo ad una profonda trasformazione dei wearable, da “semplici” gadget tecnologici diventeranno sempre più dei veri e propri dispositivi sanitari.
Buongiorno, sono arrivato alla sua newsletter da "a cosa penso quando corro" e mi sono andato a leggere tutti gli arretrati perchè sono molto interessato all'intersezione tra tecnologia e sport. Complimenti per aver avuto l'idea e averci scritto dei post interessanti!
Corro a tempo perso e sono un ingegnere che lavora con le apparecchiature elettromedicali in ospedale, forte di questa combinazione, sperando le possa interessare dico la mia sulla chiusura qui sopra.
Per l'attuale contesto normativo tutti i dispositivi che un medico utilizza per elaborare una diagnosi o per fare terapia devono essere generati da un dispositivo medico che è stato certificato come tale da un ente terzo. La certificazione è un processo costoso ed esistono sul mercato dispositivi identici prodotti dalla stessa azienda con costi estremamente diversi a seconda della destinazione d'uso.
Una cyclette certificata dispositivo medico per essere utilizzata in un ambulatorio di riabilitazione ha un costo enormemente maggiore del dispositivo identico senza certificazione da utilizzare in palestra.
Fino a che non esisterà un contesto normativo che espliciti come i dati ricavati dai wearable possano essere utilizzati in ambito sanitario e di conseguenza una qualche forma di retribuzione per i produttori dei dati/dispositivi, questi non avranno nessun interesse a certificare i loro dispositivi (e quindi dati).
Per quanto i produttori hanno già dimostrato di saper generare dati utili dal punto di vista clinico non saranno loro a spingere per un processo che fa crescere i loro costi senza potenziali guadagni. La pressione per la modifica degli aspetti normativi forse potrà essere fatta dalla sanità privata e dalle assicurazioni, che sono più pronti a recepire l'innovazione rispetto il SSN.